LA PIU’ BELLA PAROLA DEL MONDO di Francesco Gambaro

Si usa cosa, quando non si sa indicare cosa. Avevo un amico, me lo rimproverava. Diceva che tutte le cose devono essere nominate. Quando dici cosa è come se stessi dimenticandoti il tuo stesso nome, quello che sei. Ogni parola ha un significato, cosa non lo ha, è vuoto, un …

TRILOBITI di Gaetano Altopiano

E’ inevitabile che accadesse. Ma, nondimeno, i sottoscritti cercarono sempre di pensare ad altro. Fino alla fine. Concentrati più sul 2/4, 4/4 del Tango, su stinchi femminili – Sunderland Club, Lugones3161 Buenos Aires- (persino sul potere delle parole immaginifiche) piuttosto che su Tempo ed Esperienza che inesorabilmente produssero l’unico effetto …

AL BAR DELLA CAMPANA DI VETRO CON SYLVIA PLATH di Francesco Gambaro

Il titolare di un pub di via Chiavettieri a Palermo protesta per incidenti occorsi (da mettere nel conto). Rendere viva una strada è renderla rumorosa. Movida è la parola chiave che ne giustifica l’impennata. Movida non è una parola italiana, nemmeno palermitana. Un po’ si diventa farlocchi con tutti questi …

PICCOLA POSTA di Gaetano Altopiano

“Una delle domande che mister C. rivolgeva più frequentemente a se stesso riguardava la natura delle sue occupazioni. Questo, secondo quanto ci scrisse la signora G., sua legittima moglie. Quello che non convinceva il nostro amico, creandogli non pochi pensieri, era il rapporto tra il costo impiegato e il beneficio …

UN POPOLO DI CT E ARBITRI di Francesco Gambaro

Ma è tramontana, no è grecale; ma è levante, no è scirocco; ma è ostro, non è libeccio; ma è ponente, no è maestrale. Si trova sempre il modo di mettersi daccordo tra noi metereologi dilettanti. Daccordo, no d’accordo.

NEL TRAMVAI DI GIORNALISTI E MAGISTRATI di Francesco Gambaro

C’è questo tramvai, dal giornalismo rotativo al conduzionismo televisivo, dal magistratorismo silenzioso allo starismo magistrale. Chi li bacchetta i magistratri che, volendo uscire dalla gabbia dell’algido linguaggio forense, scrivono, libri, fiction, retroscena corvacei. O i giornalisti che fanno il salto più lungo della gamba. Il caso di Massimo Giannini – …

RILEGGERSI di Francesco Gambaro

Rileggere, dopo anni, è quasi ferale. Non siamo costruiti su colonne stabili, la criticità, che pure non ci appartenne, inevitabilmente sgretola la vacuità della memoria. Così il poeta che amammo una volta oggi lo decliniamo al passato. L’apocalittico prosatore in rima della fine del mondo, un annoiato riccastro di provincia …

IL SECONDO CALLOZZO DEL COLON di Francesco Gambaro

E’ quello che nessuno conosce. Nemmeno il mio amico anochirurgo. E’ il callozzo fantasma. Sta tra il primo e il terzo. Dalla biopsia si rileva questo fenomeno inspiegabile: un fermo immagine e poi un salto perfetto alla fratelli D’Inzeo. C’è un ostacolo insisto, si chiama otturazione. Ma niente. Chiedo i …

IL GIORNO DOPO LA MORTE DI GIANNI AGNELLI di Francesco Gambaro

Pino Aprile scriveva su Oggi: “Il re non incoronato d’Italia, come lo chiamavano gli americani, è morto. Era il nostro connazionale più stimato nel mondo. E non per i suoi soldi, la storia, la famiglia… Gianni Agnelli, l’Avvocato, era unico per lo stile: quello non te lo compri, è tuo… …

VECCHIE CIABATTE di Francesco Gambaro

E’ importante. Ultimo riconoscimento critico a Adele Cambria da parte di Adriano Sofri: “Io l’ho stimata, le sono stato grato, e le ho voluto bene.” Cazzo che fior di pezzo giornalistico. Ragazzi, domani tutti in libreria.