Zanonato, il ministro che s’incazza se la gente va al parco (di sabato)

Perchè Flavio Zanonato è ministro della Repubblica Italiana ma soprattutto: chi ha pensato a lui per questo ruolo? Il mistero si è infittito in maniera quasi insostenibile nella giornata di sabato, quando il titolare dello Sviluppo Economico ha fatto conoscere al Paese una delle misure più ficcanti a cui aveva pensato per far ripartire i consumi: chiudere i negozi di sabato. All’iniziale senso di smarrimento dell’opinione pubblica, il ministro ha opposto motivazioni che persino Chance il giardiniere avrebbe considerato un filo eccentriche: «Il sabato – ha detto solennemente – la gente non si lagna, va nei parchi, fa il barbecue, va a sentire i concerti».

Ma restiamo calmi e cerchiamo di analizzare i tre motivi portanti del nostro Sviluppatore economico. Il primo: la gente non si lagna. Presa così, la dichiarazione non significa una cippa. Andrebbe, per così dire, contestualizzata. Grazie alla soffiata di un collaboratore di Zanonato, ora sappiamo l’interpretazione autentica: visto che la gente non si lagna, le chiudiamo i negozi al sabato così s’incazza da bestia. Una frustata al nostro orgoglio. L’obiettivo del ministro è pedagogico: «Aprite la finestra e urlate: sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più».  

Secondo motivo: la gente va nei parchi. Effettivamente può capitare che gruppi di persone, nuclei familiari, coppie di fidanzati, guardoni, donne sole, uomini soli, uomini con uomini, donne con donne, trans, poeti, santi e navigatori, vadano al parco di sabato. Non dovrebbe succedere ma succede. Quando Zanonato passa per un parco e vede un sacco di gente che passeggia o anche solo seduta su una panchina, non fa mistero del suo nervosismo. Chiama la moglie e le pone l’inquietante interrogativo: «Scusa cara, ma tutta questa gente che di sabato va al parco non lavora, non produce, non spende, insomma che cazzo fa?».
 La signora, che ormai conosce a menadito lo Zanonato-pensiero ormai pensa sia meglio non contraddirlo opponendogli la visione più serena della vita, secondo cui andare al parco sarebbe anche un esercizio di lietezza interiore, e anzi lo monta ancora di più: «Ma hai visto Flavio, roba da matti, questo Paese è pieno di parassiti che succhiano dalle tette dello stato…», ma poi interrompe di getto la comunicazione perchè sopraffatta dal ridere. Zanonato insomma la pensa come Nenni nel ’48: «Parchi pieni, negozi vuoti».
Sul terzo e quarto motivo, barbecue e concerti, i collaboratori del ministro ci chiedono di non infierire. Di non sottolineare che i concerti si tengono sì di sabato ma la sera, per cui ci sarebbe tutto il tempo di fare un po’ di shopping. 
michelefusco2013@yahoo.it

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